LA VIA DEI CASTELLI
Per aiutarvi a scoprire la vera bellezza... che spesso non salta subito agli occhi, ma sta nel cuore di personaggi e luoghi, Griante propone un nuovo percorso “alternativo” alla GreenWay, che attraversa l'entroterra e che si è pensato di chiamare La Via dei Castelli: tocca infatti vari siti di antiche fortificazioni.
La diramazione, su percorsi pedonali secolari, si stacca dalla GreenWay a Cadenabbia a lato dell'ufficio postale: risalendo la scalinata di Bremo si passa accanto alle serre e ai vivai di Villa Carlotta (non altrimenti visibili) sfiorando la località Castello, dove ora al posto di un fortilizio medievale sorge Villa Collina, che ospitò per vari anni il Cancelliere tedesco Konrad Adenauer durante le sue ferie estive.
Attraversata la frazione Calvonno con le sue antiche case affrescate si arriva alla Cà di Riva, un tempo turrito castello che ispirò Stendhal per il palazzo dei marchesi ne La Certosa di Parma.
Da qui si può proseguire per l'antichissima chiesa parrocchiale intitolata ai Santi Nabore e Felice, oppure fare una breve deviazione verso la frazione Ravina per ammirare l'affresco settecentesco di Casa Franzani (all'inizio della via omonima) e la Vecchia Torre (in via Brentano), rinomato pub che cinque secoli fa fu caserma delle truppe occupanti francesi e spagnole.
All'incrocio tra via Brentano e via don Tomaso Grossi ecco la casa dove villeggiava Achille Ratti prima di diventare Papa Pio XI, e tra pochi passi si imbocca il Borgo Ricetto, cioè un centro storico fortificato risalente al '500, unico esempio rimasto sul territorio di Como, di cui ancora si individuano le quattro porte.
Allo sbocco del Borgo si trova la chiesetta di San Rocco, risalente ai tempi della peste manzoniana, e quindi la frazione Carsolina con bei portali antichi e affreschi votivi.
Oltrepassato il Vignolo si imbocca la Via per San Martino, in direzione del Santuario omonimo che sorge in uno dei punti più panoramici del lago, utilizzato nei secoli dell'Impero Bizantino come postazione di sentinella contro i barbari. Il primo tratto della via è una gradinata attraverso i boschi, con antiche nevère.
Dopo la cascina denominata Masòn del Cecch, su una curva a gomito del sentiero si trova una biforcazione: a sinistra si prosegue per il Santuario, mentre il percorso sulla destra è stato recentemente recuperato e messo in sicurezza dai volontari del CAI di Menaggio con l'ausilio di alcuni volonterosi griantesi, e costituisce l'ultima sezione del nostro tragitto. Costeggiando i terreni di Villa Ronconi, castello medievale rifatto in forme fiabesche all'inizio del '900 dall'architetto Mantegazza, si incontra anche un'antica polveriera; si torna sul tracciato principale della GreenWay in località Cà Bianca, al confine con Menaggio.
Testo a cura di Gigliola Foglia, guida turistica abilitata, disponibile anche last minute per farvi scoprire questo itinerario, o altri luoghi magici del territorio legati alla letteratura, al cinema, alla musica e alla danza: info Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. cell. 320.3551711.
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